lunedì 9 luglio 2012

Un ringraziamento, una preghiera ed una speranza.

Venerdì scorso, 6 luglio 2012, mia moglie Veronica, purtroppo, ha perso la nostra terzogenita Angelica che portava in grembo, al sesto mese di gravidanza. Uniti nell'Amore, saldi nella Fede, profondamente legati alla nostra Tradizione europea e cristiana, confortati da tante persone care, affrontiamo questa tragedia, sicuramente con grande dolore, ma anche con forza, serenità e compostezza, consapevoli della estrema fragilità della nostra condizione umana e del misterioso e imperscrutabile disegno di Dio. Ora, abbiamo un nuovo Angelo Custode che veglia su tutti noi e sopratutto sulle sue sorelle terrene Beatrice e Ludovica. Ringrazio tutti i medici che ci hanno seguito, in primis il Prof. Gabriele Rossi, poi coloro che ci hanno assistito (la Dott.ssa Faustina Lalatta Costerbosa, la Dott.ssa Tatiana Radaelli, la Dott.ssa Anna Colli ed il Dott. Roberto Fogliani della Clinica Mangiagalli di Milano ed il Prof. Mario Valenzano Menada dell'Ospedale San Martino di Genova) e consigliato (la Dott.ssa Monica Tagliabue, la Dott.ssa Chiara Giovanettoni, il Prof. Vito Caterini di Castel di Mirto, la Dott.ssa Yana Ynyanchenko e mio zio Dott. Eugenio Jonghi Lavarini). Ringrazio anche i nostri preziosi assistenti spirituali (il Prof. Don Maurizio Ormas della Pontificia Università Lateranense, il Priore Don Simone Rolandi dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, il Rettore Don Aldo Gerenzani e Padre Sergio Formenti del Collegio San Carlo di Milano e Don Domenico dei Padri Cappuccini di Genova) e tutti coloro (parenti, amici, confratelli cavalieri e camerati) che ci sono stati vicini in questa dura e triste prova, in particolare i miei genitori, mia sorella ed i cari zii e cugini Ganassini di Camerati. Alla nostra Angelica dedicheremo una associazione benefica a sostegno della Vita, della Maternità e dei bambini malati e bisognosi. Che questa terribile prova aiuti tutti noi a pensare alle cose veramente importanti della vita ed a diventare migliori, più forti e più giusti. ROBERTO JONGHI LAVARINI

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