mercoledì 1 settembre 2010

Sovrano Militare Ordine di Malta



SMOM: "Cavalieri di professione"

«Entrare nell’Ordine è una “professione” non un accesso a gradi o decorazioni»

La messa officiata dal nuovo Cappellano Capo, monsignor Alberto Maria Careggio. Consegnate anche 13 decorazioni al Merito Melitense. La benedizione del mezzo di soccorso donato da due Signori Ammalati È una promessa di fedeltà davanti a Dio, che impegna uomini e donne che la fanno a vivere secondo il Vangelo

di mons. Alberto Maria Careggio*

Pubblichiamo con molto piacere una sintesi dell’omelia di mons. Alberto Maria Careggio in occasione delle investiture Il rito, che tra poco si svolgerà, ha il valore di una promessa di fedeltà fatta davanti a Dio e che coinvolge la vita intera del Cavaliere e della Dama. Siete al centro di una vicenda nella quale la libertà e l’obbedienza, l’umiltà e l’esaltazione, l’amore e il servizio, la fedeltà a Dio e la solidarietà umana sono tenute strettamente unite dalla speciale forza divina che scende su di voi attraverso la benedizione della Chiesa. Quindi, il cammino nel Sovrano Ordine Militare di Malta non è mai un semplice accesso a dei “gradi”, o il godere della facoltà di ostentare importanti decorazioni. No, tanto l’ingresso quanto il cammino nell’Ordine rivestono sempre la responsabilità di una consegna che è avvalorata dall’impegno di vivere il Vangelo secondo lo spirito delle Beatitudini. Dire “professione” equivale, quindi, a dire “conversione”. Michea, il profeta del giudizio sulla infedeltà del popolo e della speranza per i giusti, apre sulla nostra risposta alla domanda fondamentale:

«Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo?». Dio chiede al suo popolo e, quindi a noi, tre cose buone: praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con Dio (cfr. Mi 6,6- 8). La “giustizia”, richiamata da questo testo, va ben oltre al semplice impegno sociale che un’etica laica considerava il traguardo per un galantuomo. La giustizia evangelica proviene dall’assumere, come criterio di giudizio e di attività, il pensiero di Dio e, nella fattispecie, quello delle Beatitudini del Regno proclamate da Gesù Cristo (…). Terzo ed ultimo richiamo del Profeta è quello di «camminare umilmente con Dio». Sintetizza tutta l’ampiezza di questo atteggiamento quanto ha detto Benedetto XVI: «Una vita senza Dio non funziona perché priva di luce… non diventa più libera e più larga. … Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio avrà trovato quel “largo” per il quale noi siamo stati creati» (…). * Cappellano Capo del Gran Priorato di Lombardia e Venezia

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SMOM a Lourdes: Pellegrinaggio 2010

I volontari dell’Ordine sono arrivati da 32 paesi

A Lourdes quest’anno eravamo più di 7.000: il pellegrinaggio è stato un pieno di emozioni. Sotto una pioggia insistente, medici, infermieri, barellieri si sono presi cura di 1.400 malati. La Messa internazionale è stata officiata dal pro patrono dell’Ordine, arcivescovo Paolo Sardi.

Un successo. E un pieno di emozioni. Si sintetizza così il 52esimo Pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes, svoltosi dal 30 aprile al 4 maggio. Non è una novità, certo. Ma ogni volta è come se fosse la prima. E, ogni volta, sembra più coinvolgente della precedente. Sono stati oltre seimila da 32 paesi del mondo i membri e i volontari dell’Ordine che si sono presi cura di 1.400 malati, per un totale di 7.000 pellegrini. Dalla Lombardia sono partiti in 333, di cui 97 Signori Malati, assistiti da 10 medici, un farmacista, sei infermieri, 106 Sorelle e 91 barellieri. Sono cifre in crescita che rincuorano e spingono a sempre meglio operare. Guidati dal Gran Maestro dell’Ordine Fra’ Matthew Festing e dai membri del Sovrano Consiglio hanno partecipato, tra gli altri, il presidente emerito della Repubblica di Malta Guido de Marco e il presidente emerito del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, cardinale Renato Raffaele Martino. Il pellegrinaggio, caratterizzato quest’anno da una pioggia insistente e da temperature insolitamente rigide che però non hanno smorzato l’entusiasmo e lo spirito religioso e umanitario dei partecipanti ma, come potete leggere nella pagina a destra, hanno creato dei problemi sulla via del rientro peraltro brillantemente risolti - ha avuto il suo momento clou con la Messa internazionale di apertura officiata dal pro-patrono dell’Ordine, l’arcivescovo Paolo Sardi. Nel corso delle intense giornate si sono svolti i consueti momenti di preghiera, di assistenza ai malati e di visite ai luoghi nei quali sono avvenute le apparizioni della Vergine a Santa Bernardette. Particolarmente apprezzati sono stati gli incontri del Gran Maestro con i malati e la consegna delle medaglie di partecipazione e con i volontari che hanno preso parte per la prima volta al pellegrinaggio. Toccante è stata, poi, la partecipazione di Fra’ Matthew alla festa pomeridiana con un nutrito gruppo di bambini con il quale il GranMaestro si è intrattenuto giocosamente. Complessivamente l’organizzazione è stata ottima. A cominciare da quella del servizio trasporti: i barellieri, presenti ogni mattina dalle 7 e in servizio per tutta la giornata, sono stati coordinati con la consueta efficace fermezza da Gianantioco Chiavari, riuscendo a supplire ad alcune assenze ingiustificate dell’ultimo momento che hanno rappresentato l’unico “neo” di un Pellegrinaggio davvero straordinario.

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